“Già da dodici anni si era aperta una Casa in Via Nomentana a bene delle anime di quel popolosissimo quartiere, privo affatto di aiuti spirituali. La nostra Casa fu una vera provvidenza, prestandosi in ogni necessità, accogliendo la gioventù in modo speciale bisognosa d’istruzione radicale sui misteri e sulle principali verità di nostra SS. religione. Il Signore benedisse a larga mano le fatiche e i deboli sforzi delle sue povere e indegne Missionarie e le scuole specialmente diedero risultati consolantissimi e di grande soddisfazione anche ai Superiori della Commissione Pontificia, i quali nella loro benevolenza speciale per l’Istituto, non lasciarono d’incoraggiare il buon risultato di un’opera si cara al Signore perché di grande giovamento alle anime. Ma nel 1897 vennero a stabilirsi a poca distanza della nostra Casa le Orsoline, le quali aprendo esse pure una scuola gratuitamente vennero ad impossessarsi, certamente con retto fine, del campo a noi affidato. Ad onta di tutto ciò, le scuole nostre continuarono numerose, ottenendo risultati sempre più soddisfacenti. Nel 1900 le Orsoline s’appressarono ancora di più alle nostre scuole, comperando una Casa a pochi metri di distanza dalla nostra, quindi dalla Commissione Pontifica fu trovata la necessità di trasportare in altro località la nostra, e ci vennero assegnati i Quartieri Ludovisi, dove i protestanti pure avevano gettato le fondamenta per costruirvi un Convitto ed una scuola. Indescrivibile fu lo zelo col quale la Reverendissima Madre Generale si diede a cercare una casa atta al bisogno.” |
Madre Cabrini, attraverso molte lettere, da anni lavorava al nuovo progetto. Così scrive ad una Consorella: “Se leggi la “Vera Roma” dell’altra domenica vedrai lo sfarzo del nostro nome su gente che neppur conosciamo. Io non so ancora quando potrò lasciar Roma, perché la cosa del Quartiere Ludovisi mi fa tribolare assai, essendo il momento in cui è tutto cresciuto in quella parte che è la più aristocratica di Roma, dove sorgono come d’incanto villini stupendi che a gara se li rubano a qualunque prezzo. Eppure non ci si scappa, bisogna proprio trovare lì la nicchia per la scuola Pontificia secondo il comando ricevuto come una specie di contratto.” (Lett. da Roma, 6.7.1900) |
Continuano le Memorie della Casa di Via Sicilia:
“Ma forse non era quello il posto disegnato dalla Provvidenza pel lavoro delle Missionarie ed alcune Suore spagnole attigue al Villino in trattativa fecero in modo di ottenerlo per esse dal proprietario per non aver vicino delle scuole che loro disturbassero nella quiete del loro silenzio, essendo di clausura. Il proprietario soggiogato dall’interesse, mancando alla data parola cedette il villino a codeste Suore. Questo fatto pervenne all’orecchio del Sommo Pontefice, Leone XIII; e tanto gli spiacque che a mezzo dell’Eminentissimo suo Cardinal Vicario Pietro Respighi, mandò ordine alle dette Suore Spagnole di lasciare libero il campo alle Missionarie. |
Ciò però, mentre prova l’affetto speciale e la cura paterna del Supremo Gerarca della Cattolica Chiesa e la sua deferenza al tutto speciale ch’Egli, il grande Leone XIII dimostra in ogni circostanza verso la nostra Venerata Madre Generale, non giungeva a tempo che la Rev. Madre Generale, assecondando il forte impulso della sua carità e del suo zelo, già aveva, dopo fatiche inenarrabili, potuto fare l’acquisto di un’area assai vasta, comprendendo una bella casa e un tratto di terreno scoperto (antica proprietà del Duca di Fiano) sempre nei Quartieri Ludovisi in Via Sicilia angolo Basilicata, e propriamente ad eguale distanza delle due Case protestanti, una fuori di Porta Pia, l’altra in Via Liguria.
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Sino dal principio, quando si trattò del trasloco della scuola in altra località, la Commissione Pontificia manifestò il suo dispiacere nel dovere lasciare la popolazione di Porta Pia, priva della Scuola e degli aiuti spirituali per un anno, non aprendo la Casa le Orsoline che nell’ottobre del 1901. La Rev. Madre Generale si propose di continuare la Scuola a Porta Pia per un anno, purché la Commissione pensasse alla retribuzione dell’affitto, e si esibiva alla compera della Casa accennata più sopra purché si aumentasse di un mille lire la retribuzione delle Suore impegnate nell’istruzione.
La cosa fu trattata in Commissione e dai membri di essa che appresero lo zelo, la carità della Reverendissima Madre Generale lodandone la sagacia venne approvata con grande loro soddisfazione e con grande contento.
La notizia dell’approvazione della Commissione ci venne portata da Monsignor Campori Giulio, Patrono della nostra Scuola Pontificia con queste parole: “La Commissione ha accettato la proposta della Reverenda Madre Generale; pagherà Lire 6.000 per la Scuola di Via Sicilia, per quella di Porta Pia pagherà l’affitto”. Disse essere questa concessione straordinaria stante le gravi spese sostenute dalla Commissione in quest’anno per altra scuola.
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Tutto sembrava accomodato e concluso, quando nella prossima riunione della Commissione, trovandosi uniti diversi membri che mal vedevano la protezione data all’Istituto e mossi certamente dallo spirito del demonio, tanto fecero e si energicamente si opposero a quanto venne già determinato dalla Commissione a nostro favore, da costringere questa a ritirare la parola data e negare quanto già aveva stabilito in rapporto alla nostra scuola. Si trovarono pretesti, cavilli, si disse essere eccessiva la spesa delle due scuole per la Commissione e mille altri pretesti insussistenti….
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L’Eccellentissimo Monsignore molto aveva lottato per noi, e così pure Mons. Vicegerente, ma furono sopraffatti.
La Rev. Madre Generale mentre sentì vivamente la trafittura di questo affronto e la disconoscenza di quanto aveva fatto pel bene delle anime, pure, con nobile fortezza, con eroico coraggio sostenne l’urto, ……proprio della sua anima grande e nobile e rimise la cosa nelle mani della Provvidenza, lasciando il tutto al Cuor SS. di Gesù.
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Finalmente verso la fine del 1900 Madre Cabrini aprì la missione.